Adoro l’ironia di Luca Janovitz, riesce a parlare di cose importanti…ma… sempre con il suo modo scherzoso di usare le parole. Quando venne a trovarmi anni fa, mi fece ascoltare “Deserto latteo”, e mentre la cantava pensavo al Battisti/Panella che tanti non capirono ed io invece apprezzavo tanto,
Quei testi Panelliani: ” …i pantaloni dai risvolti amari..” li ritrovai nella scrittura di Luca, e gli chiesi subito se potevo arrangiare quel brano.
Oggi quell’ironia intelligente continua con INCUBO PLASTICO, (qui arrangiata con sole chitarre acustiche) una scherzosa/amara descrizione del music/business, dove dominano le radio e non le canzoni che invece dovrebbero essere protagoniste, dove tutto è .. plastico nel senso di confezionato, e il rapporto tra cantante e ascoltatore è lobotomizzato dalla pubblicità.
Sono anni che faccio produzione, ma in barba a tutte le classifiche impacchettate e adulterate… il più “ganzo” come si dice nella mia bella Firenze.. l’ho scoperto io!!!
Mario Fabiani