Finalmente fra le mie mani il nuovo prototipo del preamplificatore microfonico valvolare SONUM in formato standard API, dopo le modifiche realizzate con le specifiche da me richieste (Che bellissima esperienza poter collaborare alla realizzazione di uno strumento di lavoro così utile e sofisticato!). Dietro un frontalino provvisorio molto “handmade” , con le scritte fatte a mano e l’ingresso jack DI messo provvisoriamente sulla parte destra (nella versione definitiva il pre occuperà invece lo spazio di un solo modulo) si cela un prodotto molto sofisticato: 2 valvole in genere utilizzate per l’aeronautica militare (un modello che non raggiunge altissime temperature) e tutta l’esperienza del precedente H20, preamplificatore che è possibile vedere nella foto accanto a sinistra, e del quale io sono un grande estimatore per la pulizia e l’altissima dinamica. Il precedente prototipo, non aveva la DI, io l’ho chiesta all’Ing. Ferraro che ha subito modificato il circuito, e appena ho inserito il jack di un basso elettrico ho potuto constatare la stessa sensazione che ho avuto nella prova microfonica, cioè 2 qualità meravigliose: il calore della valvola, bassi belli e profondi, e tutta l’intelleggibilità del segnale che in genere le valvole non hanno. Io in genere quando registro un basso, rigorosamente con un pre a valvole, aggiungo anche un po’ di medio/alti per “bucare” un po’, per uscire fuori e far diventare lo strumento più ritmico, soprattutto nel rock. Con il pre valvolare Sonum adesso non ne ho più bisogno. Che bello!
L’altra richiesta importante è stata la riduzione del guadagno, forse un po’ troppo esuberante nella prima versione, facendo diventare il segnale un po’ troppo aggressivo, in qualsiasi circostanza. Adesso invece è perfetto, se voglio un suono aggressivo posso alzare ma se mi serve un segnale morbido e pulito basta abbassare il livello. Mi sarebbe piaciuto un selettore per averli tutti e due, ma in fondo riesco ad avere gli stessi risultati anche così.
L’altra cosa che mi piace tanto è l’input gain, che parte da zero, cioè il segnale lo posso gestire dal silenzio assoluto al massimo dell’input gain, questo mi permette di non usare mail il tasto PAD, che c’è se lo voglio premere, ma preferisco regolarlo da solo facendo una taratura fine.
Fantastico, a questo punto non mi rimane altro che usarlo ancora (con questa scusa lo posso tenere ancora un po’.. eh eh) non vedo l’ora di provarlo con delle chitarre elettriche distorte, sono sicuro che non mi deluderà!
Stay tuned
Mario Fabiani